Le associazioni sorte dopo la seconda Guerra mondiale erano state fondate per creare legami tra intellettuali e promuovere la discussioni intorno alla loro funzione nella società. Lo studio investiga le ragioni che hanno condotto alla fondazione di queste associazioni e analizza la percezione che gli intellettuali avevano del proprio ruolo e degli strumenti adatti al loro compito civile. La Société européenne de culture (SEC), fondata da Umberto Campagnolo nel 1950, è stata scelta come caso di studio. La tesi di dottorato è divisa in un’introduzione metodologica, in una storia dell’organizzazione culturale tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale e nell’analisi del caso di studio. L’indagine prende le mosse da una prospettiva transnazionale e comparativa, facendo un uso critico della metodologia introdotta da Pierre Bourdieu e Gisèle Sapiro. È stato compiuto uno spoglio approfondito su riviste culturali e su rilevante materiale archivistico. Campagnolo concepiva la cultura come creazione di valori: in quanto responsabili della concezione di idee e simboli, gli intellettuali avrebbero dovuto mantenere l’autonomia nel campo letterario. Era proprio nel dualismo tra autonomia ed eteronomia che si può rintracciare l’originalità della SEC. L’associazione fu fondata nella convinzione che gli intellettuali avrebbero guadagnato influenza nella società solamente unendo le loro forze, sebbene spettasse al singolo impegnarsi in prima persona. Il compito della SEC è stato definito ‘metafisico’, in quanto legato allo spirito che avrebbe dovuto accompagnare ogni azione culturale. Si è dedotto che la SEC e il Congress for cultural freedom (CCF) non erano in competizione per motivi politici. La SEC, infatti, intendeva salvaguardare l’autonomia delle relazioni intellettuali, mentre il CCF sosteneva l’eteronomia, utilizzando arte e letteratura per un preciso scopo politico. Il contrasto tra le due istituzioni era quindi dovuto alla diversa concezione che gli intellettuali avevano del proprio ruolo. Per questo motivo le associazioni esaminate non rappresentavano uno strumento dal significato univoco: come dimostrato dall’analisi, erano prive di una funzione intrinsecamente autonoma o eteronoma rispetto al campo letterario. Veniva inoltre chiaramente confermato il ruolo di mediazione che gli intellettuali si erano sempre assegnati. Lo sviluppo delle associazioni intellettuali deve essere ascritto all’aspetto sociale dell’attività dello scrittore o dell’artista, più che a fattori politici concernenti il conflitto tra i blocchi. Erano infatti gli intellettuali meno conosciuti a mostrare particolare coinvolgimento e ciò significa che l’interesse per la SEC era dovuto alla loro condizione sociale e alla posizione che occupavano nel campo letterario. Nel tentativo di comprendere le ragioni del successo delle associazioni intellettuali in quegli anni, si è ipotizzato il declino dell’autorità di tradizionali forme di mediazione tra intellettuali, masse e politica. Le fonti esaminate hanno inoltre mostrato come in Europa occidentale, dopo l’apice della guerra fredda raggiunto nei mesi del conflitto armato in Corea, era mutata la concezione di engagement. Il consenso intorno a una posizione intermedia tra quelle espresse dopo la seconda guerra mondiale metteva in luce come fosse possibile appianare le differenze ideologiche, mentre rimaneva il bisogno di autonomia e di difesa degli intellettuali espresso dalle associazioni.
The associations established after the Second World War were intended to create bonds among intellectuals and to promote the discussion about their function within society. This study investigates the reasons which lead to said associations, and it analyses the intellectual’s perception of their own role at that time and of the instruments they had to perform their civil task. The Société européenne de culture (SEC), founded by Umberto Campagnolo in 1950, has been chosen as the case study. The PhD thesis is divided into a methodology introduction, a story of culture organization between the end of the Nineteenth Century and the Second World War and an analysis of the case study. The investigation moves from a transnational and comparative perspective, making a critical use of an analytical procedure first introduced by Pierre Bourdieu and Gisèle Sapiro. A wide review of cultural magazines, as well as of relevant archive material has been carried out. Campagnolo conceived culture as a creation of values: since intellectuals were responsible for conceiving ideas and symbols, they should maintain full autonomy in the literary field. It was exactly in such dualism between autonomy and engagement that the SEC’s originality can be traced. The association was founded on the conviction that intellectuals would have been able to win influence within society only by uniting their strength, though it was the individual who had to commit himself/herself personally. The SEC’s task was defined as ‘metaphysical’, meaning that it was linked to the spirit which should have accompanied any cultural action. It was inferred that the SEC and the Congress for cultural freedom (CCF) were competing for non- political reasons. Actually, the SEC intended to safeguard the autonomy of intellectual relations, while the CCF supported heteronomy, employing Art and literature with a precise political aim. The contrast between these two institutions was hence due to a different conception the intellectuals held about their own role in society. Therefore, the associations under examination did not represent an instrument with a univocal meaning: as demonstrated by the analysis, they were devoid of any intrinsically autonomous or heteronymous function with respect to the literary field. Furthermore, it is clearly confirmed that intellectuals had a role of mediation, as they had always affirmed. The development of intellectuals’ associations needs to be ascribed to the social aspects of the writer’s or artist’s function, more than to political factors related to the conflict between the blocks. Indeed, it was less renowned intellectuals who showed particular involvement, and this means that actual interest for the SEC was due to their social condition and to the position they had in the intellectual field. In the attempt to understand the reasons for the success of intellectuals’ associations in those years, it has been hypothesized that a decline of the authority provided by traditional mediation forms among intellectuals, masses and politics had occurred. Moreover, the sources examined have shown how in Western Europe, after the Cold War peak reached in the months of armed conflict in Korea, the conception of engagement itself evolved. The acceptance of an intermediate position among those expressed after the Second World War put a light on how ideological differences could be smoothed, while the need for autonomy and defence of intellectuals as expressed by associations remained.