dc.contributor.author
Guidali, Fabio
dc.date.accessioned
2018-06-07T18:37:45Z
dc.date.available
2014-03-06T10:02:25.669Z
dc.identifier.uri
https://refubium.fu-berlin.de/handle/fub188/5238
dc.identifier.uri
http://dx.doi.org/10.17169/refubium-9437
dc.description.abstract
Le associazioni sorte dopo la seconda Guerra mondiale erano state fondate per
creare legami tra intellettuali e promuovere la discussioni intorno alla loro
funzione nella società. Lo studio investiga le ragioni che hanno condotto alla
fondazione di queste associazioni e analizza la percezione che gli
intellettuali avevano del proprio ruolo e degli strumenti adatti al loro
compito civile. La Société européenne de culture (SEC), fondata da Umberto
Campagnolo nel 1950, è stata scelta come caso di studio. La tesi di dottorato
è divisa in un’introduzione metodologica, in una storia dell’organizzazione
culturale tra la fine dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale e
nell’analisi del caso di studio. L’indagine prende le mosse da una prospettiva
transnazionale e comparativa, facendo un uso critico della metodologia
introdotta da Pierre Bourdieu e Gisèle Sapiro. È stato compiuto uno spoglio
approfondito su riviste culturali e su rilevante materiale archivistico.
Campagnolo concepiva la cultura come creazione di valori: in quanto
responsabili della concezione di idee e simboli, gli intellettuali avrebbero
dovuto mantenere l’autonomia nel campo letterario. Era proprio nel dualismo
tra autonomia ed eteronomia che si può rintracciare l’originalità della SEC.
L’associazione fu fondata nella convinzione che gli intellettuali avrebbero
guadagnato influenza nella società solamente unendo le loro forze, sebbene
spettasse al singolo impegnarsi in prima persona. Il compito della SEC è stato
definito ‘metafisico’, in quanto legato allo spirito che avrebbe dovuto
accompagnare ogni azione culturale. Si è dedotto che la SEC e il Congress for
cultural freedom (CCF) non erano in competizione per motivi politici. La SEC,
infatti, intendeva salvaguardare l’autonomia delle relazioni intellettuali,
mentre il CCF sosteneva l’eteronomia, utilizzando arte e letteratura per un
preciso scopo politico. Il contrasto tra le due istituzioni era quindi dovuto
alla diversa concezione che gli intellettuali avevano del proprio ruolo. Per
questo motivo le associazioni esaminate non rappresentavano uno strumento dal
significato univoco: come dimostrato dall’analisi, erano prive di una funzione
intrinsecamente autonoma o eteronoma rispetto al campo letterario. Veniva
inoltre chiaramente confermato il ruolo di mediazione che gli intellettuali si
erano sempre assegnati. Lo sviluppo delle associazioni intellettuali deve
essere ascritto all’aspetto sociale dell’attività dello scrittore o
dell’artista, più che a fattori politici concernenti il conflitto tra i
blocchi. Erano infatti gli intellettuali meno conosciuti a mostrare
particolare coinvolgimento e ciò significa che l’interesse per la SEC era
dovuto alla loro condizione sociale e alla posizione che occupavano nel campo
letterario. Nel tentativo di comprendere le ragioni del successo delle
associazioni intellettuali in quegli anni, si è ipotizzato il declino
dell’autorità di tradizionali forme di mediazione tra intellettuali, masse e
politica. Le fonti esaminate hanno inoltre mostrato come in Europa
occidentale, dopo l’apice della guerra fredda raggiunto nei mesi del conflitto
armato in Corea, era mutata la concezione di engagement. Il consenso intorno a
una posizione intermedia tra quelle espresse dopo la seconda guerra mondiale
metteva in luce come fosse possibile appianare le differenze ideologiche,
mentre rimaneva il bisogno di autonomia e di difesa degli intellettuali
espresso dalle associazioni.
de
dc.description.abstract
The associations established after the Second World War were intended to
create bonds among intellectuals and to promote the discussion about their
function within society. This study investigates the reasons which lead to
said associations, and it analyses the intellectual’s perception of their own
role at that time and of the instruments they had to perform their civil task.
The Société européenne de culture (SEC), founded by Umberto Campagnolo in
1950, has been chosen as the case study. The PhD thesis is divided into a
methodology introduction, a story of culture organization between the end of
the Nineteenth Century and the Second World War and an analysis of the case
study. The investigation moves from a transnational and comparative
perspective, making a critical use of an analytical procedure first introduced
by Pierre Bourdieu and Gisèle Sapiro. A wide review of cultural magazines, as
well as of relevant archive material has been carried out. Campagnolo
conceived culture as a creation of values: since intellectuals were
responsible for conceiving ideas and symbols, they should maintain full
autonomy in the literary field. It was exactly in such dualism between
autonomy and engagement that the SEC’s originality can be traced. The
association was founded on the conviction that intellectuals would have been
able to win influence within society only by uniting their strength, though it
was the individual who had to commit himself/herself personally. The SEC’s
task was defined as ‘metaphysical’, meaning that it was linked to the spirit
which should have accompanied any cultural action. It was inferred that the
SEC and the Congress for cultural freedom (CCF) were competing for non-
political reasons. Actually, the SEC intended to safeguard the autonomy of
intellectual relations, while the CCF supported heteronomy, employing Art and
literature with a precise political aim. The contrast between these two
institutions was hence due to a different conception the intellectuals held
about their own role in society. Therefore, the associations under examination
did not represent an instrument with a univocal meaning: as demonstrated by
the analysis, they were devoid of any intrinsically autonomous or heteronymous
function with respect to the literary field. Furthermore, it is clearly
confirmed that intellectuals had a role of mediation, as they had always
affirmed. The development of intellectuals’ associations needs to be ascribed
to the social aspects of the writer’s or artist’s function, more than to
political factors related to the conflict between the blocks. Indeed, it was
less renowned intellectuals who showed particular involvement, and this means
that actual interest for the SEC was due to their social condition and to the
position they had in the intellectual field. In the attempt to understand the
reasons for the success of intellectuals’ associations in those years, it has
been hypothesized that a decline of the authority provided by traditional
mediation forms among intellectuals, masses and politics had occurred.
Moreover, the sources examined have shown how in Western Europe, after the
Cold War peak reached in the months of armed conflict in Korea, the conception
of engagement itself evolved. The acceptance of an intermediate position among
those expressed after the Second World War put a light on how ideological
differences could be smoothed, while the need for autonomy and defence of
intellectuals as expressed by associations remained.
en
dc.rights.uri
http://www.fu-berlin.de/sites/refubium/rechtliches/Nutzungsbedingungen
dc.subject
intellectual history
dc.subject
European history
dc.subject.ddc
100 Philosophie und Psychologie::100 Philosophie::109 Historische Behandlung, Behandlung mehrere Einzelpersonen
dc.subject.ddc
300 Sozialwissenschaften::300 Sozialwissenschaften, Soziologie::302 Soziale Interaktion
dc.subject.ddc
300 Sozialwissenschaften::320 Politikwissenschaft::327 Internationale Beziehungen
dc.subject.ddc
300 Sozialwissenschaften::360 Soziale Probleme, Sozialdienste::367 Allgemeine Klubs
dc.subject.ddc
900 Geschichte und Geografie::940 Geschichte Europas::940 Geschichte Europas
dc.title
Uomini di cultura e associazioni intellettuali nel dopoguerra tra Francia,
Italia e Germania occidentale (1945-1956)
dc.contributor.firstReferee
Prof. Irene Piazzoni
dc.contributor.furtherReferee
Univ.-Prof. Dr. Oliver Janz
dc.date.accepted
2013-11-08
dc.identifier.urn
urn:nbn:de:kobv:188-fudissthesis000000096267-9
dc.title.translated
Men of culture and intellectuals' associations in the postwar period in
France, Italy and West Germany (1945-1956)
en
refubium.affiliation
Geschichts- und Kulturwissenschaften
de
refubium.mycore.fudocsId
FUDISS_thesis_000000096267
refubium.mycore.derivateId
FUDISS_derivate_000000014889
dcterms.accessRights.dnb
free
dcterms.accessRights.openaire
open access