Il quinto volume delle “Schriften des Italienzentrums” raccoglie gli atti della giornata di studi “La rima tra filologia, metrica e musica dal Medioevo al Rinascimento” organizzata da Federico Di Santo e Bernhard Huss presso la Freie Universität Berlin il 22 giugno 2018, con il supporto dell’Italienzentrum. L’argomento della rima, nonostante l’assoluta preminenza di questo artificio nella poesia occidentale dal Medioevo sino al Novecento, ha ricevuto un’attenzione piuttosto scarsa negli studi. Molte delle domande fondamentali che essa pone, quando non sono state del tutto eluse, hanno avuto risposte solo parziali e insoddisfacenti. A cosa serve la rima in poesia? Qual è la sua funzione, quale il suo rapporto con l’elaborazione retorica del testo? Da dove ha origine, storicamente? E qual è la sua originaria relazione con la musica, se è vero che la lirica romanza in cui emerge era destinata ad un’esecuzione cantata? L’approccio descrittivo o storico-filologico prevalente in metricologia ha spesso messo in secondo piano le questioni relative al senso e alla funzione dei fenomeni metrici e stilistici, anche e soprattutto in relazione alla rima; e questa tendenza si è ulteriormente accentuata con l’imporsi, negli ultimi anni, di metodologie marcatamente statistiche. Altre importanti questioni, come quella dell’origine o del rapporto con la musica, hanno ricevuto risposte insoddisfacenti poiché richiedono un approccio interdisciplinare spesso osteggiato dalla forte tendenza allo specialismo delle discipline accademiche, e della metricologia in particolar modo. Queste difficoltà ravvisabili in generale nella metricologia si fanno ancor più evidenti in relazione a un fenomeno poliedrico e sfuggente come la rima, che coinvolge insieme una pluralità di livelli del testo, da quello fonico e metrico a quello semantico, retorico, tematico e non di rado persino ideologico. In risposta a questi limiti posti da metodologie strettamente metricologiche, la giornata di studi di cui in questo volume si pubblicano gli atti è stata concepita per seguire invece una prospettiva fortemente interdisciplinare, mettendo a confronto esperti di discipline diverse e incoraggiando un approccio che le facesse interagire: in questo modo, pur nei limiti di un numero ridotto di interventi, si è mirato a fornire della rima un’immagine il più possibile a tutto tondo, che suggerisse, senza pretese di sistematicità, la complessità di questa figura poetica. Gli argomenti degli interventi spaziano dunque da un riesame dell’etimologia della parola “rima” a un’analisi musicologia del rapporto fra le strutture melodiche e la rima nelle cantigas galego-portoghesi, a un esame dell’evoluzione del rim derivatiu nella poesia trobadorica, nella sua interazione fra metrica e retorica, a una radicale rivalutazione del rapporto fra strutture metriche e melodiche nel De vulgari eloquentia dantesco alla luce di una prospettiva oralista, fino a un dettagliato studio tipologico della rima nella satira rinascimentale.
Der fünfte Band der „Schriften des Italienzentrums“ versammelt die Beiträge des Studientages „La rima tra filologia, metrica e musica dal Medioevo al Rinascimento“, den Federico Di Santo und Bernhard Huss mit Unterstützung des Italienzentrums am 22. Juni 2018 an der Freien Universität Berlin veranstaltet haben. Trotz seiner absoluten Vorrangstellung in der westlichen Dichtung vom Mittelalter bis ins 20. Jahrhundert hat das Thema des Reims in der Forschung eher wenig Beachtung gefunden. Viele der grundsätzlichen Fragen, die es aufwirft, sind umgangen worden oder wurden nur teilweise und unbefriedigend beantwortet. Was ist der Nutzen des Reims in der Dichtung? Was ist seine Funktion, und in welchem Verhältnis steht er zur rhetorischen Ausarbeitung des Textes? Wo hat er seinen historischen Ursprung? Und was ist seine ursprüngliche Beziehung zur Musik, wenn man bedenkt, dass die romanische Lyrik, in der er entsteht, für eine gesungene Aufführung gedacht war? Der rein deskriptive oder historisch-philologische Ansatz, der in der Verslehre vorherrscht, hat die Fragen nach der Bedeutung und Funktion metrischer und stilistischer Phänomene, auch und vor allem in Bezug auf den Reim, oft in den Hintergrund gedrängt; und dieser Trend hat sich in den letzten Jahren durch die umfassende Anwendung einer ausgeprägt statistischen Methodik noch akzentuiert. Andere wichtige Fragen, wie die nach der Herkunft des Reims oder seiner Beziehung zur Musik, sind unbefriedigend beantwortet worden, weil sie einen interdisziplinären Ansatz erfordern, dem oft die starke Tendenz zur Spezialisierung der akademischen Disziplinen und insbesondere der Studien zur Metrik entgegensteht. Diese Schwierigkeiten in der Metrik (Verslehre?) im Allgemeinen werden noch deutlicher in Bezug auf ein so facettenreiches und schwer fassbares Phänomen wie den Reim, der eine Vielzahl von Textebenen umfasst, von phonischen und metrischen bis hin zu semantischen, rhetorischen, thematischen und oft sogar ideologischen Dimensionen. Als Antwort auf diese durch streng metrische Methoden gesetzten Grenzen war der Studientag, dessen Ergebnisse in diesem Band veröffentlicht werden, so konzipiert, dass er einer stark interdisziplinären Perspektive folgte, indem er Experten aus verschiedenen Disziplinen zu Wort kommen ließ und einen Ansatz förderte, der sie miteinander in Wechselwirkung treten ließ: Auf diese Weise sollte, wenn auch innerhalb der Grenzen einer kleinen Anzahl von Vorträgen, ein möglichst umfassendes Bild des Reims vermittelt werden, das ohne den Anspruch auf systematische Vollständigkeit die Komplexität dieser poetischen Figur umreißt. Die Themen der Vorträge reichen daher von einer erneuten Untersuchung der Etymologie des Wortes „Reim“ über eine musikwissenschaftliche Analyse der Beziehung zwischen melodischen Strukturen und Reim in galicisch-portugiesischen Cantigas bis hin zu einer Untersuchung der Entwicklung des rim derivatiu in der Troubadourdichtung, in seiner Wechselwirkung zwischen Metrik und Rhetorik, über eine radikale Neubewertung der Beziehung zwischen metrischen und melodischen Strukturen in Dantes De vulgari eloquentia im Lichte einer oralistischen Perspektive bis hin zu einer detaillierten typologischen Studie des Reims in der Satire der italienischen Renaissance.