La tesi analizza le scuole medie nella Trieste asburgica dagli ultimi due decenni dell'Ottocento fino al 1914. Le scuole sono state analizzate in quanto fulcro della questione nazionale all'interno di una città dalla composizione multietnica, dove, oltre alle numerose comunità religiose, troviamo una maggioranza italiana, un cospicuo gruppo sloveno in continuo incremento e una minoranza di austriaci di lingua tedesca. L'interesse del sistema scolastico triestino risiede prevalentemente nella sua funzione centrale rispetto alle dinamiche nazionaliste. Esso si articolava secondo un doppio binario: istituti comunali in lingua d’insegnamento esclusivamente italiana, controllati del Comune a sua volta egemonizzato dalla maggioranza liberal nazionale, e scuole statali in lingua d’insegnamento tedesca, controllate da Vienna attraverso il Ministero per il Culto e l’Istruzione. L’assenza di scuole medie in lingua slovena è rilevante e ha rappresentato una delle questioni principali non solo all’interno di questa ricerca, ma già nel dibattito fra i contemporanei. Le scuole medie triestine rappresentano perciò un elemento utile a analizzare il multiforme rapporto fra nazionalismo e borghesia. La scelta di collocare la ricerca a cavallo fra XIX e XX secolo è stata determinata dalla peculiarità di questo periodo nella vita cittadina: la fine del porto franco, il parziale spostamento della questione nazionale dal conflitto fra italiani e austriaci a quello fra italiani e sloveni infine i processi di modernizzazione sociale ed economica. La ricerca si è sviluppata secondo quattro nuclei analitici: a) la composizione etnica e sociale dei differenti istituti di istruzione, sia in base alla lingua madre degli alunni, sia in base alla professione esercitata dalle famiglie. b) L’intreccio fra lingua e nazione. Esso costituiva il fulcro della questione nazionale all’interno del multietnico impero asburgico, dove il sentimento dell’assenza di confini materiali attribuiva alla lingua una funzione particolare nell’identificazione delle comunità nazionali, proiettando i conflitti direttamente sulle istituzioni predisposte alla trasformazione o alla difesa dell’identità linguistica. Sono stati dunque analizzati la funzione attribuita alla lingua dalle scuole del territorio multietnico e i suoi effetti sull’educazione degli alunni. c) Il rapporto tra famiglie e scuola. La scuola si presentava come difensore della lingua madre e quindi della nazionalità della famiglia, ma non sempre le strategie borghesi delle famiglie coincidevano con i postulati dell’educazione nazionale. d) In un territorio multietnico, dove il conflitto nazionale non poteva esprimersi troppo apertamente sul piano politico, la funzione della scuola assumeva un’importanza cruciale. Da ciò scaturiva un particolare ruolo attribuito all'insegnante quale combattente per la difesa dell'identità nazionale.
This dissertation analyzes High schools in Habsburg Trieste from the last two decades of the Eighteen hundreds up until 1914. Schools have been analyzed as they are the heart of the national issue within a multiethnic city where, as well as numerous religious communities, there is an Italian majority, a considerably large and continuously increasing group of Slovenes and a minority of German speaking Austrians. The interesting aspect of the education system in Trieste is the importance given to its own central role compared to nationalist processes. This system was made up of two channels: municipal schools with lessons held exclusively in Italian and controlled by the Municipality, in its turn monopolized by the national-liberal majority, and German speaking state schools controlled by Vienna by means of the Ministry of Religion and Education. The absence of Slovene speaking middle schools is important and has been one of the main issues not only in this research but also in the debates between the contemporaries. The High schools in Trieste therefore represent a useful element with which to analyze the multiform relationship between nationalism and the middle classes. The decision to base this research between the end of the 19th century and the beginning of the 20th was brought about by the peculiarity of city life during this period: the end of the city’s time as a free port, the partial shifting of the national issue from the conflict between Italians and Austrians to that between Italians and Slovenes and finally the social and economic modernization processes. This research has been carried out and developed according to four analytical cores: a) The ethnic and social mix of the different educational institutions, both on the basis of the mother tongue of the pupils and on the basis of the professional occupation of their families. b) The link between language and nation. This constituted the heart of the national issue within the multiethnic Habsburg empire, where the sense of the absence of physical borders gave the language a particular role in identifying national communities, casting the conflicts directly onto those institutions inclined to transform or defend linguistic identities. The role attributed to language by the schools in this multiethnic region and its effects on the education of its pupils have therefore been analyzed. c) The relationship between families and schools. The school was portrayed as a defender of the mother tongue and therefore of the nationality of the families, but the middle class strategies did not always coincide with the postulates of national education. d) In this multiethnic region, where the national conflict could not be expressed too openly on the political front, the role of the school became of vital importance. The particular role attributed to teachers as fighters in the defense of national identity arose out of this.